"Vivere è passare da uno spazio all’altro cercando di non farsi troppo male" Georges Perec
Coreografia e regia Tiziana Arnaboldi
Danzatori: Eleonora Chiocchini David Labanca
Ricerca musicale: Mauro Casappa
Costruttore di fasci di luce, oggetti meccanici e performer: François Gendre
Assistente: Pascal Gravat
Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili.
Luoghi che ci aiutano a dare punti di riferimento e di partenza, delle fonti: la casa dove sarei nata, l’albero che avrei visto crescere...
Come pensare il nulla senza mettere automaticamente qualcosa intorno a questo nulla, senza farne un buco nel quale ci si affretta a mettere qualcosa, uno sguardo, un bisogno, un destino, una mancanza.
Dobbiamo convivere con spazi fragili che il tempo consuma, distrugge; i ricordi ci tradiranno, l'oblio si infiltra nella nostra memoria. Nel nostro buco di spazi, intraprendiamo con gli interpreti un viaggio di esplorazione per di segnare porzioni di spazi, micro‐mondi invasi da fasci di luce, di vibrazioni di suoni e di oggetti meccanici che attraversano il corpo, portatori di gesti alla ricerca del nostro motivo di una danza come guida alla verità e alla nostra umanità sospesa tra il reale e l’immaginario.
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