C’è un doppio filo conduttore che lega la seconda edizione di OpenSpace, un binomio tra immagine e testo che aumenta ancora di più la forza e l’efficacia comunicativa della rivista.
A volte la combinazione tra testo e immagine ha più effetto di quanto il ruolo di uno o l’altro potrebbe fare da solo e, troppo spesso, viene affidato all’immagine un incarico che sarebbe meglio spiegare a parole – o viceversa.
Il secondo numero di OpenSpace rimane sempre fedele alle parole chiavi: promozione, conoscenza e divulgazione, ma replica abbracciando un doppio filo rosso che mescola – senza distrarre o confondere – fotografia e scrittura, avvalendosi del potere visivo senza sovrastare la parola. L’immagine non vuole influire sull’interpretazione del testo che lo accompagna, bensì supportare in modo diretto i racconti dei protagonisti della rivista, tentando di catapultare il lettore all’interno delle loro esperienze che hanno arricchito – in modi differenti – le arti della scena del territorio ticinese, nazionale e internazionale.
In questa nuova edizione il rapporto tra immagine e testo viene associato all’interazione tra pubblico e artista, una relazione carica di emozioni che vive in simbiosi trasportando la mente dello spettatore-lettore all’interno del racconto.
In allegato in pdf OpenSpace Magazine
Rete TASI (Rete Teatri Associati della Svizzera Italiana) combatte con forza e determinazione per permettere al pubblico di avvicinarsi e partecipare alla realtà teatrale del nostro piccolo territorio aprendo, con questa rivista, una finestra per valorizzare e sostenere le arti della scena indipendente della Svizzera italiana.